Carne senza antibiotici: perché è meglio non comprarla

Carne senza antibiotici: perché è meglio non comprarla

OLTRE la richiesta ad AIFA avanzata congiuntamente AICE e LICE per verificare anche con il mondo dell’Industria e della Distribuzione soluzioni che garantiscano la continuità terapeutica e risparmio per la spesa farmaceutica, in AICE s’è aperto confronto per verificare possibili soluzioni. Gli strumenti di controllo
Quali strumenti ha a disposizione lo stato per affrontare i problemi di produzione e distribuzione di farmaci? Quando un prodotto manca in un ospedale, o in una farmacia, l’Aifa può autorizzare in via eccezionale l’acquisto all’estero. Il consumo di queste sostanze può alterare gli effetti dei farmaci che assume il paziente. La procedura semplificata, rispetto al rilascio di una prima autorizzazione, prevede che i dossier dei medicinali (omeopatici e antroposofici) siano presentati fornendo la documentazione necessaria a garantire la qualità e la sicurezza del prodotto omeopatico.

  • Come riporta un articolo del New Yorker del 6 aprile, “…il mercato non è incoraggiato a sviluppare farmaci per le infezioni acute.
  • I generici in UE rappresentano il 67% a volumi e il 29% a valori del mercato farmaceutico.
  • La vendita online di medicinali può essere realizzata solo da farmacie e parafarmacie con una sede fisica nel territorio italiano, dietro apposita autorizzazione rilasciata dalla Regione o provincia autonoma competente.
  • Si raccomanda di continuare il trattamento anche se non si vedono subito effetti evidenti; i benefici spesso iniziano a manifestarsi giorni dopo la prima dose.

I dati di vendita sono generalmente utilizzati come una stima dell’uso di antimicrobici. Tuttavia, poiché non tutti gli antibiotici venduti sono utilizzati nell’anno di riferimento sugli animali e molti medicinali veterinari sono autorizzati per l’uso in più specie, non è possibile determinare quanto sia effettivamente utilizzato, e per singola specie animale. Pertanto, tali dati non dovrebbero essere utilizzati da soli come base per stabilire le priorità nella gestione del fenomeno dell’antimicrobico-resistenza, ma sempre valutati insieme a dati derivanti da altre fonti. Inoltre, i dati derivanti da tale progetto non dovrebbero essere usati per una diretta comparazione tra Stati membri senza tenere in debito conto le differenze sussistenti tra l’insorgenza di infezioni batteriche, la composizione della popolazione animale e i sistemi di produzione. Il rapporto OsMed si è sempre ispirato a questa filosofia di lavoro
proponendosi come uno strumento di studio nel quale sono definiti diversi
percorsi di lettura per la valutazione di specifici problemi clinici e
assistenziali legati all’uso dei farmaci.

Questi vincoli valgono anche per prodotti non farmaceutici (integratori, dispositivi medici, cosmetici)?

Le informazioni relative all’importazione di medicinali dall’estero sono scaricabili dal sito dell’Aifa. Questo tipo di procedura, non prevista per tutti i farmaci, viene messa in atto soprattutto per alcuni medicinali ospedalieri e per i vaccini, previa pubblicazione di una Determinazione dell’Aifa che ne autorizzi l’importazione dall’estero. È compito del medico specialista di riferimento occuparsi delle procedure relative all’importazione. In Italia, secondo l’ultimo rapporto di Egualia sui farmaci generici, realizzato su dati IQVIA, nel 2020, nel canale delle farmacie aperte al pubblico gli equivalenti hanno assorbito il 22,46% del totale del mercato a confezioni – con una crescita dello 0,3% – (Figura 1) e il 14,5% del mercato a valori (+0,4%). L’89% delle confezioni vendute è classificato in classe A, totalmente rimborsabile dal SSN.

  • Il paziente che assume questo tipo di prodotto e non conosce gli ingredienti potrebbe acquistare un paracetamolo da banco per ottenere un’ulteriore attenuazione del dolore, rischiando la tossicità.
  • La spesa farmaceutica territoriale complessiva, sia pubblica che privata, è
    in aumento rispetto all’anno precedente dell’1,7%; una crescita superiore si
    evidenzia per la spesa per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie
    pubbliche (+6,2%).
  • Se analizziamo il mercato a valori notiamo come i farmaci esclusivi (protetti da brevetto o senza generico) rappresentino il 91,5% del giro d’affari farmaceutico nel canale ospedaliero, contro il 6,1% dei brand a brevetto scaduto e il 2,4% dei generici-equivalenti.
  • Appare quindi di particolare rilevanza, in un’ottica di parità tra potenziali competitors, la posizione espressa in questa sentenza dalla CGUE circa la possibilità che, a certe condizioni, le medesime restrizioni cui sono soggetti gli operatori nazionali possano applicarsi anche a farmacie che operano dall’estero.

Una fotografia sulla salute degli italiani che emerge dalla lettura del
rapporto pubblicato a luglio 2014. Per maggiori informazioni consulta i siti del

ministero della Salute, dell’Aifa
e scarica il

documento completo (pdf 14,8 Mb). Nel 2019 la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata pari a
30,8 miliardi di euro, di cui il 76,4% a carico del Servizio Sanitario
Nazionale (SSN). In particolare, si segnala un aumento sia della spesa
pubblica (+5,3%) che di quella privata (+7,2%).

Il farmaco generico, tra risparmio e innovazione

Il provvedimento, varato dopo 7 anni di lavori, stabilisce norme per la vendita, la fabbricazione, l’importazione, l’esportazione, la fornitura, la distribuzione, il controllo e l’uso di medicinali veterinari. I farmaci da banco sono medicinali che non hanno bisogno di una ricetta medica per essere acquistati. Sono pensati per trattare disturbi comuni da soli, senza dover prendere un appuntamento con un medico. Noi di Farmaè sappiamo che la vita è già abbastanza impegnativa così com’è, e a volte non si ha il tempo di sedersi in una sala d’attesa per un’ora prima di farsi prescrivere uno sciroppo per quella tosse fastidiosa che si ha.

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, si intende per generico un medicinale che sia intercambiabile con il prodotto originale, e che viene messo in commercio dopo la scadenza del brevetto e del certificato complementare di protezione del prodotto originale stesso. Il regolamento si propone di rafforzare le misure di contrasto all’antibiotico-resistenza sostanzialmente stabilendo un divieto dell’uso preventivo di antibiotici in categorie di animali, e attraverso mangimi medicati. Non è consentito, inoltre, usare gli antimicrobici per promuovere la crescita e massimizzare il rendimento. Gli obiettivi sono quelli di modernizzare la legislazione, stimolare l’innovazione nei medicinali veterinari e aumentarne la disponibilità, rafforzando anche la campagna dell’Ue sull’antibiotico-resistenza. Merita quindi di essere segnalata la sentenza emanata a inizio ottobre dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (nella causa C-649/18).

La farmacia ha sempre il dovere di fornirmi il farmaco che il medico mi ha prescritto?

Il paziente che, senza prescrizione medica, ottiene ugualmente il farmaco, non commette alcun reato. Governa la spesa farmaceutica in stretto rapporto con le Regioni e l’industria del settore, perseguendo l’equilibrio economico nell’ambito del tetto di spesa stabilito dallo Stato. Che il farmaco generico generi risparmio è indubbio, ma sarebbe utile capire come questo risparmio sia distribuito nel SSN, dove siano impiegate le risorse liberate. Così come sarebbe utile superare questa costante discrasia, unica in Europa, tra l’uso massiccio del generico in ospedale e quello più limitato sul territorio, per mere resistenze culturali.

Sono alcuni dei dati contenuti nel
rapporto Osmed 2017, pubblicato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) a
luglio 2018. Per maggiori informazioni consulta il sito dell’Aifa
e scarica il documento completo “L’uso
dei Farmaci in Italia. Nel 2013 la spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, è stata pari a
26,1 miliardi di euro, di cui il 75,4% rimborsato dal SSn. In media, per
ogni cittadino italiano, la spesa per farmaci è ammontata a circa 436 euro. La spesa farmaceutica territoriale complessiva, sia pubblica che privata, è
in aumento rispetto all’anno precedente dell’1,7%; una crescita superiore si
evidenzia per la spesa per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie
pubbliche (+6,2%). Con oltre 4 miliardi di euro, la categoria di farmaci
maggiormente utilizzata riguarda il sistema cardiovascolare, seguita da
quelli per l’apparato gastrointestinale e gli antineoplastici (3,6 miliardi
di euro) e da quelli per il sistema nervoso centrale (3,3 miliardi di euro).

Medicinali

Per questo abbiamo selezionato per te soltanto i farmaci senza ricetta delle migliori case farmaceutiche, quali Angelini, Bayer, Menarini, Betadine, Bruschettini, Chiesi, Dompe, EG Eurogenerici, Fidia Farmaceutici e Marco Viti. Esiste un numero limitato di dati sull’uso del clotrimazolo in gravidanza, ma gli studi disponibili non mostrano effetti pericolosi; come misura precauzionale Cabergolina prezzo è comunque opportuno evitarne l’uso nel primo trimestre di gravidanza, a meno di espressa prescrizione medico-ginecologica. È ovviamente possibile ricorrere all’uso di un assorbente durante l’impiego di crema o compresse vaginali per proteggere la biancheria da macchie, a patto di evitare gli assorbenti interni perché capaci di inibire il corretto assorbimento del farmaco.

L’IRREPERIBILITA’ DEI FARMACI E’ SPESSO DOVUTA ALL’IMPORTAZIONE PARALLELA, fenomeno per cui un farmaco viene rastrellato in Paese ove ha prezzo più conveniente che in altro e rivenduto in quest’ultimo con maggior profitto. Tale azione legale sulla base delle norme europee pensate per un riequilibrio del mercato, oltre a funzionare al contrario non prevedono tutela per la salute delle persone. AICE ha da tempo denunciato in sede europea e nazionale il fenomeno e sollecitato misure di tutela. IL PRESIDENTE DELLA COMUNITA’ EUROPEA MARTIN SCHULTZ HA PRESO ATTO E RINGRAZIATO AICE PER LA SEGNALAZIONE DI QUESTO ABERRANTE FENOMENO. Se il clotrimazolo (crema, lozione o soluzione per la pelle) è stato acquistato senza prescrizione medica, si consiglia di usarlo per 4 settimane per il piede di atleta e 2 settimane per il prurito del fantino o la tigna. Se i sintomi non migliorano entro tale lasso di tempo, interrompere il medicinale e consultare un farmacista o un medico.